Oggi vi parlo di un brand che ho scoperto da pochissimo grazie al tag di Alessia, su Instagram theuniqueorne.
Si tratta di JÌJÌ e la sua fondatrice si chiama Carlotta. Appena ho visto i suoi gioielli mi sono innamorata: sono colorati, femminili, giocosi ma comunque preziosi. Mi è venuta subito voglia di scrivere un articolo sulle sue creazioni, ma mi sono resa conto che mi sarebbe piaciuto conoscere di più del suo mondo, così le ho scritto per chiederle un’intervista e lei è stata così gentile da rispondere alle mie domande. Inoltre come ho scoperto dal nostro scambio di mail, anche lei come me è sarda e questo la rende ancora più speciale! (si i sardi sono speciali e non accetto critiche, dicono che siamo anche permalosi ma sinceramente non capisco perché).
Partiamo dal nome. Ho letto sul tuo sito (qui il link) che è la prima parola che hai pronunciato, come mai hai scelto proprio questa parola per identificare il tuo brand?
La scelta del nome, JÌJÌ, è legato ai ricordi della mia infanzia così come tutto il mood del brand. Gigi, colui che mi fece da nonno, è stato il primo nome che pronunciai da bambina: l’ho trasformato in uno giocoso e femminile.
Quando hai deciso di fondare JÌJÌ e cosa ti ha spinto?
Ho deciso di fondarlo in una notte, a febbraio 2020. Alla fine di quel mese avevo già creato qualche collana, ma non ero pronta per venderle. Posso affermare con certezza che nasce in primis per guarire me stessa e farmi superare un periodo difficile che stavo vivendo. Avevo bisogno di scacciare la negatività e ho incanalato le buone energie in un progetto creativo e positivo.
Sul tuo sito vedo che hai due serie, Playful e Adulthood: ci parli di loro?
Le prime creazioni che ho realizzato includevano delle lettere che formavano parole poco rassicuranti come “confused, stressed, worry, insomnia”, ma che esprimevano ciò che stavo provando effettivamente in quel momento. Enfatizzarne il pesante significato con un mix di colori, forme e materiali mi ha permesso di ottenere l’effetto contrario: renderle giocose e ironiche. Ecco come nasce Playful. La serie Adulthood invece è dedicata agli animi equilibrati o più maturi e prevede collane, bracciali, cavigliere senza lettere o con parole confortanti come “strong, passionate, pure, unique”.



Quali sono i materiali che utilizzi per creare i tuoi gioielli?
Mi piace accostare materiali molto differenti tra loro e osare, ma fin da subito ero certa di voler includere le perle d’acqua dolce perché le trovo preziose, imperfette e per questo rassicuranti: in una dimensione in cui tutto sembra dover essere impeccabile, ci insegnano che la natura delle cose non può essere esteticamente perfetta. Alle perle aggiungo il gold filled 14 carati, le perline in vetro multicolor, le pietre naturali in forma di chips, le perle di agata o legno e ultimamente le conchiglie Cauri.
Da dove trai la tua ispirazione? Il tuo profilo IG (qui il link) è pieno di immagini bellissime!
L’ispirazione si avvicina a me in modo spontaneo e solitamente non la vado a cercare. Credo infatti che più ci si intestardisca nel cercarla e meno la si trovi. Un po’ come l’amore. Direi quindi che la trovo nella quotidianità, nei miei gusti, nella mia estetica e nei miei bisogni primari.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto cercando di non riporre la fiducia sul futuro, soprattutto in questo momento storico-sociale. Sono convinta che sia meglio vivere con intensità, passione e fiducia il presente. Mi prendo invece cura delle mie speranze: mi auguro che JÌJÌ riesca a darmi la serenità che mi sta regalando ora.
Hai un consiglio per chi vorrebbe lanciarsi in un progetto imprenditoriale?
Non ho una mentalità da business woman, anche se per necessità la sto sviluppando. Ho compreso che dovevo portare avanti JÌJÌ quando l’approvazione degli altri ha iniziato a non avere più un peso nelle mie scelte. Se si è convinti di ciò che si crea, il resto non conta.
Sono davvero contenta di questa intervista, conoscere la filosofia e i sentimenti che ci sono dietro le creazioni le rende uniche e speciali. Quindi grazie ancora Carlotta!
Anche io ovviamente ho fatto shopping e ho scelto un bracciale con il mio nome. No, non mi è ancora passata la mania dei gioielli con il nome, date la colpa a Carrie e alla sua collanina.



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