Come creare il proprio signature look, ovvero quel look che è come la tua firma e che ti rende immediatamente riconoscibile?
Oggi ho deciso di parlarvi del Signature Look, volendo tradurre letteralmente del look firma, ovvero uno o più elementi che firmano il vostro look rendendolo totalmente personale. Quando vedete un capo di abbigliamento e pensate immediatamente ad una vostra amica, significa che quella vostra amica ha un signature look molto riconoscibile, così riconoscibile che a voi basta vedere un capo di abbigliamento per pensare a lei.
L’effetto dei signature look non è quello di farsi notare ma di farsi ricordare. Può essere qualsiasi cosa: il caschetto di Anna Wintour, la direttrice di Vogue America, la giacca Chanel, il profumo di una persona cara che ha usato sempre lo stesso per tutta la vita, le perle, il rossetto rosso.

Che cosa è il signature look
In poche parole il signature look va un passo oltre il proprio stile personale, nel senso che parte da lì ma arriva ad una definizione ancora più precisa. In questo articolo vedremo qualche idea per aiutarvi a definirlo, anche se non avete ancora chiaro il vostro stile. Definire il vostro signature look infatti potrebbe essere una scorciatoia per poi definire il vostro stile. Partire dal micro per poi arrivare al macro, per alcuni funziona meglio così.
Avete presente il principio di Pareto? Quello conosciuto anche come 80/20, ovvero che il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti. È usato molto nel marketing, per esempio il 20% dei vostri clienti è quello che vi provoca l’80% del fatturato etc. Nel guardaroba possiamo dire che la maggior parte delle persone indossa il 20% dei propri vestiti per l’80% del tempo. Lavorare sul signature look vi aiuta a rendere quel 20 % assolutamente perfetto e usarlo per altri capi del vostro guardaroba in modo che si integrino perfettamente.
Perché lavorare sul signature look?
Per prima cosa, perché dovrebbe interessarvi ragionare sul signature look? Personalmente trovo molto interessante andare contro tutto quello a cui la nostra società ci spinge. A mio parere personale, siamo arrivati al ridicolo con tutte queste micro tendenze che lasciano solo il tempo di qualche video su Tik Tok. Eppure proprio queste micro tendenze sono il motivo per il quale esistono e proliferano sempre più delle multinazionali come Zara o come la terribile Shein.
Siamo arrivati alla banalizzazione delle tendenze, ed è un peccato perché il processo che porta alle tendenze è molto interessante e dietro ci sono tantissimi studi svolti da persone che lavorano in ambiti molto diversi tra loro. Ne avevo parlato nel secondo episodio del podcast.
Ma qui siamo all’estremo, all’apoteosi delle micro tendenze. Leggevo un articolo interessante sulle settimane della moda e su quanto ormai gli stilisti non siano più in grado di dirci cosa andrà davvero di moda la prossima stagione ma si limitino a mettere in passerella quello che va di moda ora. E soprattutto quello che va di moda non è più dettato dagli stilisti, ma da altri fattori e il primo fra tutti sono le serie tv, anche queste prodotte in numeri esorbitanti, che per vedere tutte quelle che escono uno non dovrebbe avere un lavoro, dei ritmi sonno-veglia normali e una vita sociale con delle persone in carne ed ossa.
Ma ora smetto di fare questi discorsi terribilmente da boomer per dirvi semplicemente che il sistema-moda sta cambiando moltissimo e che la spinta sostenibile esiste. Ci sono persone che sono stanche di tutte queste micro tendenze a ripetizione, di tutto questo rumore, e che desiderano solamente ridurre. Da qui l’enorme successo del minimalismo, che è diventato una moda a sua volta.
Il signature look: farsi ricordare
Dicevamo che il signature look non punta a farsi notare ma a farsi ricordare.
Perché dovremmo desiderare di essere ricordati? Un motivo potrebbe essere lavorativo. Se siamo imprenditrici, freelance o in generale lavoriamo in proprio e il nostro marchio siamo noi, quello che si dice in gergo personal brand, essere riconoscibili anche per il proprio look aiuta moltissimo ad emergere dalla folla. Attirerà anche i clienti che sono i nostri clienti ideali, che condividono con noi un’estetica o un modo di pensare.
Ma anche se abbiamo un lavoro come dipendente, essere riconoscibili con dei particolari della nostra immagine che sono cuciti su di noi ci renderà subito più interessanti, più approcciabili e anche più memorabili. È chiaro che quello che conta a lavoro sono le nostre capacità, ma come sapete per me non c’è una barriera tra l’essere e l’apparire, noi appariamo per quello che siamo e se siamo in grado di lavorarci con consapevolezza il risultato non farà altro che aumentare il nostro successo.
Un altro vantaggio del signature look è quello di spendere meno soldi e ovviamente avere un approccio alla moda molto più sostenibile.
Come creare il tuo signature look
Ok ora veniamo a qualche idea per trovare il nostro signature look.
Il signature look è l’espressione perfetta di chi siamo e di cosa ci piace, quindi dovremo lavorare proprio su questo.
Il primo passo quando si parla di immagine è sempre quello di lavorare con delle immagini, anche se poi lo integreremo con le parole.
Cerchiamo di rendere le cose più facili e proviamo a ragionare su una stagione specifica e non prendere in considerazione tutto l’anno. Pensando ad esempio alla stagione fredda, quindi all’autunno inverno, crea una moodboard, su Pinterest. Se preferisci puoi anche crearne una cartacea. In questa moodboard inserisci delle immagini che ti piacciono. Pensa ad una palette colori che ami e cerca delle immagini dove questi colori siano presenti, delle foto di look che ti piacciono e che pensi di poter riproporre se non in toto anche solo per un particolare. Pensa anche al make-up e ai capelli perché sono pezzi fondamentali di un signature look.
A questo punto scrivi una lista di minimo 20 parole o insiemi di parole che definiscano il tuo look. Perché minimo 20? Perché è una cifra che ti costringe a scavare. Arrivare a 10 è facile, arrivare a 20 è molto più complicato. Questa lista può contenere anche quello che non vuoi ci sia nel tuo look, ti faccio un esempio. I colori della terra, no maglie aderenti, makeup occhi, labbra nude, pantaloni palazzo, stringate maschili, capelli sciolti, cappello fedora, no rossetto rosso, no perle, si orecchini colorati, no collo alto, abiti con colletto.
Ora veniamo anche al lato pratico, ovvero come il tuo signature look si integra nella tua vita. Non pensarlo e basta ma scrivilo. Immaginati mentre fai le azioni che compi tutti i giorni e poi scrivi cosa indossi. Ad esempio: la mattina per andare in ufficio devo prendere un treno e la metro, quindi indosso delle scarpe che siano comode per camminare, le mie stringate maschili cuoio. Ho abbinato dei pantaloni culottes che non mi stringono sulla pancia perché devo stare seduta tutto il giorno e odio stare scomoda. Mi piace il dettaglio dei calzini colorati che spuntano dai pantaloni, li ho abbinati al maglioncino con scollo a V. Come tocco di stile indosso il mio amato fedora. Porto i capelli sciolti e mossi, un trucco neutro sugli occhi e un rossetto più evidente rosso mattone.
Per uscire il sabato a passeggio con mio marito porto sempre le mie stringate maschili ma questa volta ho un abito con un colletto color verde bosco. Indosso sempre il fedora.. etc.
Immaginarti mentre compi le azioni che fai sempre ti aiuta a definire quello che non può mancare nel tuo signature look anche a livello pratico, nel nostro esempio non figureranno le scarpe con il tacco perché abbiamo una donna che conduce una vita attiva, deve spostarsi tra treni e metro e camminare per andare in ufficio. Anche nel suo tempo libero ama passeggiare e quindi i tacchi non possono entrare a far parte del suo signature look. Preferisce capi che stiano morbidi sulla pancia e che non stringano, ama i colori della terra e la sua palette sarà quindi tipicamente autunnale.
Un aspetto importante sul quale riflettere quando si cerca di mettere insieme il proprio stile o come in questo caso il proprio signature look è riflettere sulle proporzioni.
Quando ci vestiamo e costruiamo un look giochiamo, consapevolmente o meno, con le proporzioni. Abbiniamo ad una gonna corta un blazer oversize, oppure a dei pantaloni più larghi un top aderente. Le proporzioni che portiamo meglio sono quelle che si adattano al nostro corpo. Conoscere per prima cosa come è fatto il nostro corpo ci aiuta a capire come portare i vestiti che possediamo. Quando si fa una consulenza d’immagine infatti questa è la prima cosa che viene esaminata e si propongono dei capi con le proporzioni giuste, oppure modi per portare questi capi, ad esempio la magioa fuori o dentro i pantaloni? Cintura sì o cintura no?
Un altro tema è quello dei colori, individuate i colori che preferite portare, tra questi ci saranno i colori base e poi i colori accento. I colori base di solito sono quelli che si scelgono per i capispalla, i pantaloni, quei capi che abbiamo bisogno si abbinino il più possibile con quello che abbiamo perché li abbiniamo con gran parte del nostro guardaroba. I colori accento sono quelli che scegliamo per una maglietta, o che cerchiamo nelle stampe dei vestiti o che scegliamo per gli accessori.
Parlando di accessori, è il momento di pensare anche a loro. Certo le scarpe e le borse. Ma anche gli occhiali da sole e soprattutto da vista, che sono un elemento molto importante, e i cappelli.
Io amo molto anche i gioielli, perché per me rappresentano le persone che me li hanno regalati. Non ne ho chissà quanti, ma mi piace pensare che la collezione cresca con me e attraverso le esperienze della mia vita. Ci sono gli orecchini che mi hanno regalato i miei per la laurea, le collanine del battesimo e della comunione, le perle del matrimonio e gli orecchini che mi ha regalato Luca quando è nato Amedeo. Il bracciale di Tiffany acquistato proprio da Tiffany a New York. E poi quelli ereditati da nonne e zie. I gioielli, ma anche i bijoux non devono essere per forza preziosi, ci aiutano molto a definire il nostro signature look.
Il signature look: make-up e capelli
Dalla vostra moodboard potete tirare fuori anche i particolari-firma del make-up e dei capelli. Un taglio di capelli che vi rappresenta in pieno, uno chignon particolare per portare i capelli raccolti, un accessorio (vi ricordate i cerchietti di Blair in Gossip Girl? Quello è un classico esempio di signature look). Parlando di trucco, preferite puntare sugli occhi oppure vi piace avere le labbra in primo piano? Per il make up siamo portate a spendere molto e ad accumulare prodotti, avere un signature look anche per questo ci aiuta a comprare poco e magari avere anche i soldi per comprare di qualità.

Avere il proprio profumo che non si cambia mai è una caratteristica personale, io non sono legata in particolare ad un profumo, ma cerco di utilizzarne uno alla volta. Quindi per un certo periodo di tempo uso un determinato profumo finché non termino la boccetta, poi o lo ricompro uguale oppure ne provo un altro. Ma non ci sono regole precise per questo perché il profumo dialoga con le nostre emozioni e i nostri ricordi, per questo è così difficile regalarlo ad un’altra persona (a meno che non si sappia per certo la fragranza preferita).
Il signature look: il tema natale
Io trovo molto interessante studiare il tema natale per capire qualcosa di più sia su di me ma anche su come mi piace presentarmi agli altri. Il segni dove cadono il sole, la luna e il nostro ascendente ci svelano molto di noi. L’ascendente poi rappresenta proprio la nostra maschera, come decidiamo di mostrarci al mondo, ed è quindi particolarmente interessante da osservare. Un altro pianeta che ci può dire molto sul nostro senso del bello è Venere, che oltre le relazioni governa anche tutto ciò che è bello, il piacere e il godersi la vita in generale!
Su questo tema ho creato anche un manuale che si chiama Trova il tuo Stile nelle Stelle, con una descrizione di tutti i segni e tante immagini di outfit per ogni segno, se ti incuriosisce la puoi scaricare gratuitamente qui.
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, che spero vi sia piaciuto e che vi abbia ispirate ancora una volta a indagare il vostro armadio e voi stesse, cercando di capire cosa veramente amate in mezzo a tutto il rumore nel quale, volente o nolente, siamo immerse.
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