Oggi inizia l’estate e per celebrare questo lieto evento ho pensato di scrivere un post leggero su uno dei capi di abbigliamento simbolo di questa stagione: la camicia hawaiana.
Molti capi negli anni hanno dovuto attraversare fasi di grande successo e poi di caduta nell’oblio o addirittura essere giudicati come fuori moda. La camicia hawaiana è uno di questi, ha conosciuto un successo straordinario dagli anni ‘40 ai ‘60 per poi venire associata solo a turisti di mezza età americani senza gusto nel vestire. Negli anni si è tentato il ritorno in auge che ultimamente pare essere riuscito, soprattutto se avete la fortuna di trovare una camicia hawaiana originale in uno dei tanti negozi vintage che le propongono.
Ma veniamo alla sua travagliata storia.
LA STORIA DELLA CAMICIA HAWAIANA
Le Hawaii sono state un luogo dove differenti culture si sono incontrate, e anche da questi incontri è nata la camicia hawaiana (o Aloha Shirt in inglese). Il taglio ricorda la palala, una camicia di cotone pesante indossata dai lavoratori delle piantagioni, il tessuto, il kabe crêpe, era inizialmente usato per i kimono da donna, realizzato da sarti giapponesi immigrati; veniva portata come un barong tagalog, una camicia di mussola filippina tenuta fuori dai pantaloni. I colori accesi sono un ricordo della tradizione hawaiana: gli hawaiani indossavano la kapa, un vestito fatto con un tessuto ricavato dalla corteccia dell’albero di gelso e tinto di rosso o giallo derivato da bacche e frutti. Quest’abito tradizionale venne lentamente abbandonato per l’influenza dei missionari cristiani, che promulgavano un vestiario più modesto, ma anche per la volontà di integrarsi alla moda occidentale. I disegni floreali arrivano dagli immigrati tahitiani, anche loro lavoranti nelle piantagioni.
Il successo arrivò con il turismo americano negli anni 20 del Novecento. I turisti americani pagavano i sarti dell’isola per farsi cucire queste camice coloratissime e le portavano come souvenir ai loro amici negli Stati Uniti. I locali quindi si organizzarono con le prime aziende produttrici e il termine Aloha Shirt divenne popolare. Così popolare che un uomo d’affari locale assai furbo, Ellery J. Chun, registrò il nome “aloha shirt” nel 1936.
Queste camicie erano troppo costose per gli abitanti locali, il mercato principale era quello del turismo. Tutto questo ebbe una battuta di arresto nel 1942 con l’ingresso degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, dopo Pearl Harbor. In questo periodo gli abitanti cominciarono a portare le camicie hawaiane visto che ce n’erano in eccedenza nei negozi. La fine della guerra e la ripresa economica sancirono il periodo di più grande successo per la camicia hawaiana, dalla fine degli anni ‘40 sino a tutti gli anni ‘50. In questi anni la camicia hawaiana era indossata da tutti: attori, sportivi, personaggi pubblici e anche il presidente degli Stati Uniti. Il suo successo continuò anche negli anni ‘60 con l’aggiunta dei surfisti ai tanti sponsor di questa colorata camicia.


Il declino cominciò negli anni ‘70 per proseguire con gli ‘80 e ‘90, in seguito al fatto che molti produttori di abbigliamento, americani e non, cominciarono a realizzare le camicie hawaiane con materiali di scarsa qualità e stampe senza senso, facendo diventare la camicia hawaiana il simbolo del kitsch e dei turisti americani senza nessuno stile.


Il vero ritorno è avvenuto anche questa volta dopo che alcuni stilisti hanno riproposto la camicia hawaiana in passerella. La prima è stata Stella McCartney nel 2012, che la ha proposta per le donne, ma il mondo non era ancora pronto. Nel 2016 la ripropose con maggiore successo, e seguirono Valentino, Prada e Saint Laurent. Dopo ovviamente seguì la fast fashion, ad un certo punto entrare da Zara Uomo era come essere in una puntata di Magnum PI.


La camicia hawaiana è un capo che nella sua origine racconta una storia, le sue illustrazioni parlano della vita nelle Hawaii. Se vi piace questo capo di abbigliamento, provate a fare delle ricerche nei negozi vintage per scoprire se riuscite a trovare degli esemplari nel tessuto di cotone rigido con il quale in origine era realizzata.
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