Quando pensiamo ad un giubbotto invernale che ci debba proteggere dal freddo intenso, siamo portati a pensare che nulla sia meglio delle piume d’oca. In realtà i materiali sintetici di ultima generazione riescono ad avere risultati paragonabili alla piuma d’oca, alcuni anche con poliestere riciclato.
Io non sono contro le piume per partito preso, le oche infatti ogni sei settimane circa cambiano piumaggio, e spazzolandole è possibile recuperare le piume senza infliggere dolore. So anche che la legislazione italiana vieta lo spiumaggio dei volatili vivi (togliere a forza le piume alle oche vive e senza anestesia provoca loro, come è facile immaginare, un dolore fortissimo). Siccome però vivo nel 2020 so anche che le aziende delocalizzano la produzione in paesi decisamente meno attenti.
Probabilmente vi ricordate l’inchiesta di Report del 2014, la giornalista Sabrina Giannini si recò in Ungheria, il secondo esportatore di piume d’oca dopo la Cina, e testimoniò la terribile pratica dello spiumaggio. Le oche tre o quattro volte l’anno sono prelevate, testa e gambe immobilizzati, e vengono strappate le piume a forza. L’inchiesta aveva fatto così scalpore perché si parlava di marchi come Moncler, spesso celebrato come eccellenza del Made in Italy, quando effettivamente si avvaleva di pratiche che possiamo definire tortura senza paura di sbagliare, e di manodopera straniera a basso costo.
Dagli anni 90 le associazioni animaliste combattono contro questa pratica, dopo il servizio di Report con ancora più forza. Se volete comunque comprare piuma d’oca assicuratevi che la marca abbia la certificazione Rds (Responsible Down Standard), che assicura che il piumaggio arrivi da animali che non sono stati sottoposti a trattamenti dolorosi. Se l’azienda utilizza queste piume, state sicuri che lo scriverà o sul sito o nel cartellino.
Questo inverno ho necessita di comprare un nuovo giubbotto pesante. Quando acquisto i capispalla di solito investo una buona cifra di denaro, perché voglio che durino molto tempo. Il mio cappotto nero ha undici anni, ed è ancora perfetto. Il mio cappotto cammello, regalo per i miei 30 anni, spero arrivi tranquillamente ai miei 40 e oltre. Ho un piumino bianco che mi è stato regalato da Luca 5 anni fa, corto, che utilizzo per andare in palestra o con look più sportivi/casual. Per l’inverno parigino non avevo bisogno di altro, non amo molto i giubbotti imbottiti perché trovo che rendano goffa la mia figura e al contempo adoro i cappotti.
Ma il prossimo inverno non sarò più a Parigi, Budapest mi attende con i suoi svariati gradi sottozero. Ho deciso quindi di acquistare un giubbotto imbottito che mi garantisca di stare al calduccio. Ho selezionato sia marchi che non utilizzano piume d’oca, sia marchi che le utilizzano riciclate o con la certificazione Rds. Ecco la mia selezione.
SAVE THE DUCK
Questa è una vera eccellenza italiana di cui andare fieri. Save the Duck è la prima azienda fashion italiana ad aver ottenuto la certificazione B corporation, ovvero best performer a livello sociale e ambientale. Qui info su cosa è la B Corp. Save the Duck è venduto in tanti negozi in Italia (io l’ho trovato anche a Sassari, ma avevano solo la collezione più leggera, giustamente!) e io l’ho visto qualche volta anche su Vente Privée in sconto. Le collezioni si dividono in Icons, Recycled (100% riciclata da bottiglie di plastica), Rainy e Arctic (quelli più caldi, tra i quali il mio preferito). Non vengono mai utilizzate piume d’oca.

Questo fa parte della collezione Iconic

Questo è il mio preferito, è fa parte della collezione Arctic

Anche questo non mi dispiace, fa parte della collezione Rainy
PATAGONIA
Patagonia è un marchio molto conosciuto, anche per il suo impegno concreto nella lotta ai cambiamenti climatici. I loro giubbotti imbottiti utilizzano piume di oche e anatre rigenerate provenienti da articoli usati. Il poliestere con cui sono realizzati i giubbotti inoltre è riciclato al 70%. Il terzo giubbotto che vi ho segnalato, il 2 in 1, è invece realizzato con imbottitura sintetica.
THE NORTH FACE
Anche questa è una marca molto conosciuta, ma forse non sapevate che anche loro sono impegnati per promuovere una moda maggiormente sostenibile. I loro giubbotti imbottiti in piuma d’oca hanno tutti la certificazione Rds, lo trovate scritto nelle informazioni riguardanti la composizione del tessuto.

Un grande classico, a me piace anche nella versione malva

Modello iconico e tra i più venduti, esiste in tante varianti colore.
ECOALF
Ecoalf è un marchio spagnolo, ed è stato il primo in Spagna a ricevere la B Corporation. Si tratta di un marchio sostenibile ed etico e che ha un design semplice ma curato. I piumini che ho selezionato hanno un’imbottitura che è in parte di piume con certificazione Rds e in parte di poliestere riciclato.
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