Podcast Episodio 5

 Consigli per usare l’armocromia e il mio metodo

L’armocromia sta conoscendo da qualche tempo un successo incredibile, e come per ogni cosa ci sono differenti metodi, scuole di pensiero, c’è chi la ama e chi non ne può più, c’è chi si veste solo con i colori della sua palette e chi la vede come una limitazione della propria espressione. In questa puntata parliamo di che cosa è l’armocromia, dei metodi principali e di quello che uso io e di come vi consiglio di pensare a questa materia perché può essere davvero utile per esprimere voi stesse attraverso l’abbigliamento.

che cosa è l’armocromia

Partiamo dal significato del termine, armocromia significa armonia dei colori. questa disciplina afferma che per ogni persona ci sono dei colori che si armonizzano meglio con l’insieme di pelle, occhi e capelli. Non è nata ora e non è stata inventata da una consulente d’immagine ma ha radici nella storia dell’arte e nella teoria del colore. Il padre dell’armocromia è infatti un pittore, Itten, che è famoso anche per aver inventato la ruota dei colori. Nel 1961 Itten scrisse L’arte del Colore, dove esponeva una nuova teoria del colore che teneva conto del concetto di temperatura dei colori (colori caldi e colori freddi)  e il concetto di valore (chiaro e scuro).

Da questa suddivisione Itten osservando la natura e l’alternarsi delle stagioni, creò quattro categorie cromatiche corrispondenti alle quattro stagioni e le collegò all’essere umano. Autunno, Inverno, Primavera ed Estate. La novità stava proprio nel collegare i colori della natura all’uomo.

In sintesi, in base a questa teoria, ognuno di noi ha dei colori naturali che, a seconda di parametri come la temperatura (calda o fredda) e del valore (quanto è chiara o scura una persona complessivamente, quindi occhi, capelli naturali, pelle), rispecchiano quelli presenti in natura in una determinata stagione dell’anno.

Hollywood

I concetti dell’armocromia venivano usati anche dalle costumiste di Hollywood, la più celebre di loro era Edith Head, che vinse bel 8 premi oscar e venne nominata addirittura 35 volte. a lei si devono i costumi di moltissime pellicole, tra le quali vacanze romane con Audrey Hepburn e la finestra sul cortile con Grace Kelly.

Se ad esempio in una scena l’attrice doveva apparire stanca e provata, indossava dei colori che non le stavano bene se invece doveva apparire al suo meglio ecco che indossava abiti nei toni appartenenti alla sua palette.

testi e teorie

Veniamo ora ai testi più famosi per quanto riguarda l’armocromia e alle consulenti d’immagine che hanno contribuito a creare i modelli che ora sono i più utilizzati.

Nel 1978 Bernice Kenter pubblica il libro Color me A season e nel 1980 Carole Jackson pubblica Color me Beautiful. Quest’ultimo ebbe un successo straordinario in America, introdusse il concetto di test per scoprire la propria stagione e si basò moltissimo sul colore della pelle e sul sottotono. Questi testi si basano tutti ancora solo sulle 4 stagioni, mentre la prima a introdurre il sistema a 12 stagioni che è ancora usato è Mary Spillane. Spillane aveva capito che era impossibile ridurre tutte le donne del mondo a sole 4 stagioni e individua altre caratteristiche, che chiameremo dominanti, in base alle quali crea delle sotto stagioni, ognuna basata su una dominante diversa. Da qui abbiamo l’inverno e la primavera brillanti ad esempio, oppure l’autunno e l’estate soft.   C’è chi utilizza questo sistema a 12 e chi invece a 16, utilizzando le sotto stagioni di spillane ma affermando che esistono anche le stagioni assolute, dove le dominanti principali di quella stagione sono assolutamente pari.

Potreste aver sentito Il sistema a 16 stagioni chiamato Ferial è invece abbastanza recente e si deve a Ferial Youakim (infatti lo trovate anche come sistema Ferial) che introduce altre sfumature aggiungendo 4 sotto-stagioni.

Abbiamo visto che cosa è l’armocromia e qualche breve cenno storico. Magari vi starete chiedendo se esiste il metodo giusto per natura io diffido da chi afferma il mio metodo è quello giusto, non esistono altri metodi.

Penso che si debba studiare la teoria e approfondire tutte le scuole e poi scegliere il metodo con il quale ci si trova meglio e che si adatti a noi in modo che possiamo aiutare al meglio le clienti.

Ci sono professioniste ottime che utilizzano metodi diversi, le loro clienti sono comunque soddisfatte.

Vi posso certamente dire che farsi l’analisi cromatica da sole è difficile, ci sarà sempre una percezione leggermente distorta della nostra immagine e entrerà in gioco anche il voler appartenere o meno ad una determinata stagione perché ci piacciono di più quei colori. Ci sono persone che sono chiaramente ascrivibili ad una determinata stagione, senza dubbio. Invece ci sono persone che stanno a metà, sulle quali anche le più grandi armocromiste e consulenti d’immagine divergono.

come la penso io

Il mio metodo parte sempre dallo studio delle risposte che avete dato al questionario che vi ho mandato. Ho ideato infatti una serie di domande che vi mando quando decidiamo di lavorare assieme, sono domande un po’ particolari che mirano a conoscervi meglio. Poi integro queste domande alla lettura del vostro tema natale (di questo argomento parleremo meglio e in maniera approfondita in un altro episodio). Ho infatti studiato come leggere la posizione dei pianeti nel cielo quando siete nate e trovo che una buona lettura riesca a fornire un profilo psicologico molto molto vicino alla personalità della cliente. Solo quando ho ben chiaro chi ho davanti comincio l’analisi del colore. Il colore infatti è un mezzo molto potente di comunicazione di se stessi. Secondo me è per questo che l’armocromia sta riscuotendo tano successo, siamo attratti dai colori e saperne di più soprattutto in relazione a noi stessi ci interessa. Moltissime volte c’è una corrispondenza tra la vostra personalità, il tema natale e i vostri colori di appartenenza.

Parto dal sistema a 12 stagioni ma cerco sempre di capire se ci sono dei colori che fanno parte delle sotto stagioni confinanti che a voi stanno particolarmente bene. Per quante sottostagioni ci inventiamo infatti, trovo sempre complicato che proprio tutte le donne siano incasellabili. Anche all’interno di una palette ascrivibile ad una sottostagione, ci saranno i colori che portate meglio e dei colori che insomma. Preferisco quindi parlare dei vostri colori. Quando creo l’insieme dei vostri colori tengo in considerazione anche quelli che mi avete detto essere i vostri preferiti, può darsi che ci siano delle sfumature di quel colore che non avevate considerato e che si sposano molto bene con il vostro incarnato.

come usare l’armocromia

Quello che mi preme dirvi è che l’armocromia in se non è qualcosa che limita la vostra libertà o la risposta a tutti i vostri dubbi di abbigliamento. è solo una disciplina, sta a voi decidere come usarla.

Certamente sapere quali colori si intonano meglio a noi sia esteriormente sia interiormente può essere molto utile per fare scelte consapevoli in ambito di moda e anche di make-up. L’armocromia infatti è molto utile anche nella scelta del trucco e risponde alla domanda che almeno una volta ci siamo fatte ovvero perché a lei quel rossetto sta benissimo e a me invece no.

In questo senso io trovo che la consulenza di immagine possa essere uno strumento molto utile nel cammino di una vita più sostenibile nel campo degli acquisti di abbigliamento e trucco. è appunto uno strumento, che decidiamo noi come e quando utilizzare.

Se ad esempio avete la maggior parte dei vostri vestiti in colori che avete scoperto non essere proprio i migliori per voi, non è necessario buttare e regalare tutto e darsi allo shopping sfrenato, potete continuare ad usare i vostri vestiti magari abbinando una collana nei vostri colori, oppure gli orecchini e anche un trucco giusto per voi.

Se vi ho incuriosito con il mio metodo vi ricordo che potete trovare tutte le mie consulenze qui. Se vuoi approfondire la mia conoscenza mi trovi anche su Instagram sempre come maglioncinoceruleo.